Treno di notte per Lisbona (2013)
- michemar

- 8 feb 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 4 ago 2023

Treno di notte per Lisbona
(Night Train to Lisbon) Germania/Svizzera/Portogallo 2013 dramma 1h51’
Regia: Bille August Soggetto: Pascal Mercier (romanzo) Sceneggiatura: Greg Latter, Ulrich Herrmann Fotografia: Filip Zumbrunn Montaggio: Hansjörg Weißbrich Musiche: Annette Focks Scenografia: Augusto Mayer Costumi: Monika Jacobs
Jeremy Irons: Raimund Gregorius Mélanie Laurent: Estefânia da giovane Jack Huston: Amadeu de Prado Martina Gedeck: Mariana Bruno Ganz: Jorge O'Kelly Christopher Lee: padre Bartolomeu Lena Olin: Estefânia Charlotte Rampling: Adriana do Prado Tom Courtenay: João Eça
TRAMA: Mentre Raimund Gregorius, professore svizzero, attraversa il ponte che lo conduce tutti i giorni a scuola, vede una giovane donna con un cappotto di pelle rossa che sta per gettarsi nel fiume. Le salva la vita e grazie a lei, scopre un affascinante libro scritto dallo scrittore portoghese Amadeu de Prado, che fa nascere in lui il desiderio di mettersi sulle tracce dell'autore a Lisbona. Comportandosi come un detective che mette insieme i pezzi di un puzzle che coinvolge intrighi politici ed emotivi, Raimund si ritroverà ad affrontare un excursus storico.
Voto 7

Bellissimo il film di Bille August, con una punta di malinconia dovuta agli avvenimenti trascorsi che vengono ricordati dai protagonisti. Il tranquillo professore svizzero, annoiato da una vita forse monotona e grigia, ha un incontro drammatico con una donna che sta per suicidarsi e ciò dà un sussulto alla sua vita, del tutto inatteso. Il bisogno di recarsi a Lisbona per andare a fondo alla storia misteriosa che si dipana dall'incontro con quella ragazza lo porta in un mondo che non conosceva, se non per quello che si può leggere dalle cronache politiche estere e dalla Storia recente. Il suo è inaspettatamente un risveglio di interesse per le vicende politiche portoghesi, la dittatura che lì vigeva, le atrocità conseguenti a quella situazione.

Contemporaneamente si affacciano considerazioni esistenziali, risvegli politici, rivisitazioni della vita passata sui libri, una forte simpatia verso una oculista che lo aiuta nelle ricerche. Nasce forse un amore per quella terra e la sua storia e verso una sua abitante.

Bello, raccontato con la giusta calma e lentezza, ottimamente recitato, soprattutto da un eccellente Jeremy Irons, attore splendido che meriterebbe di essere utilizzato in misura maggiore. La sua bravura trabocca dallo schermo e inonda lo spettatore. Ma bravi tutti, con menzione speciale per la solita Charlotte Rampling e Martina Gedeck.
Da notare che curiosamente sia in Svizzera, punto di partenza della trama, che in Portogallo la lingua utilizzata nel film è l'inglese.






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