Tucker - Un uomo e il suo sogno (1988)
- michemar

- 18 ott 2022
- Tempo di lettura: 2 min

Tucker - Un uomo e il suo sogno
(Tucker: The Man and His Dream) USA 1988 biografico 1h50’
Regia: Francis Ford Coppola
Sceneggiatura: Arnold Schulman, David Seidler
Fotografia: Vittorio Storaro
Montaggio: Priscilla Nedd-Friendly
Musiche: Joe Jackson
Scenografia: Dean Tavoularis
Costumi: Milena Canonero
Jeff Bridges: Preston Thomas Tucker
Joan Allen: Vera Tucker
Martin Landau: Abe Karatz
Frederic Forrest: Eddie Dean
Christian Slater: Junior Tucker
John X. Heart: agente Ferguson
Elias Koteas: Alex Tremulis
Dean Stockwell: Howard Hughes
TRAMA: Preston Tucker, progettista di auto affronta una sfortunata sfida all'industria automobilistica con il suo rivoluzionario concetto di auto.
Voto 6,5

Poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, Preston Tucker è un uomo dai grandi sogni, l’ingegnere delle imprese che sfidano il mondo e ora ha un grandioso progetto: produrre le migliori auto mai realizzate, le più rivoluzionarie, con alcuni sistemi fino ad allora non ancora visti, come le cinture di sicurezza, il vetro stratificato eiettabile, i freni a disco. Con l'assistenza del fidato Abe Karatz e una notevole capacità di venditore da parte sua, ottiene finanziamenti e inizia a costruire la fabbrica. La realtà si rivela più dura del previsto, perché Tucker, che è senz’altro un geniale inventore, lavora intorno a un rivoluzionario modello automobilistico destinato sì a lasciarsi alle spalle tutto ciò che le grandi case hanno fino ad allora realizzato, ma non ha fatto i conti con lo strapotere delle grandi industrie di Detroit, patria dell’automobilismo, che sono potentissime ed è quasi impossibile sfidarle nel loro campo, per di più protette dalla politica. Come avveniva ad Hollywood con le grandi compagnie produttrici di film, così succedeva con le grandi fabbriche di auto che si chiamano Ford, General Motors, Chrysler.

Il motivo era semplice: la Tucker Torpedo, modello più sicuro, più veloce e più comodo delle vetture dell'epoca viene visto dalle grandi case automobilistiche dell'epoca come una minaccia che avrebbe causato loro perdite di capitali, vendite e credibilità. Il loro pretesto per fermarlo è un appiglio legale, il numero minimo di modelli prodotti alla data di scadenza della fase di preproduzione. Così prevedeva il contratto, ma non mantenuto. Il processo e l’assoluzione però non bastarono e la promettente fabbrica chiuderà i battenti, sotto le influenti pressioni politiche e dagli interessi delle multinazionali automobilistiche dell'epoca. Un sogno, anche se meraviglioso, fu spento.

Dopo i grandiosi successi dei suoi migliori film, Francis Ford Coppola chiama a sé un cast tecnico di prim’ordine (Lucas produttore, Storaro alle luci, Canonero ai costumi, Tavoularis alle scenografie, Schulman e Seidler al copione) e un altro artistico che vede i nomi di Jeff Bridges, Joan Allen, Frederic Forrest e Martin Landau, per una pellicola che un po’ rappresenta anche quelle imprese di autore che non lo hanno gratificato, in cui cioè ha messo tutto di sé ma che non hanno raggiunto il traguardo sperato, a cominciare dal progetto più grande che aveva, la costruzione di un suo nuovo studio cinematografico.

Film biografico interessante e di pregio con l’immancabile grinta e presenza di Jeff Bridges che offre il giusto tono a quel sognatore che fu Preston Thomas Tucker. Un film carico d'energia, una sorta di entusiastico omaggio ai grandi perdenti.















































Commenti