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Tutte le mie notti (2018)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 27 mar 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 11 mag 2023


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Tutte le mie notti

Italia 2018 thriller 1h21’


Regia: Manfredi Lucibello

Sceneggiatura: Manfredi Lucibello, Andrea Paolo Massara

Fotografia: Gianluca Palma

Montaggio: Paolo Cottignola

Musiche: Yakamoto Kotzuga

Scenografia: Noemi Marchica

Costumi: Margherita Zanobetti


Barbora Bobulova: Veronica

Alessio Boni: Federico Vincenti

Benedetta Porcaroli: Sara

Carolina Rey: Claudia


TRAMA: In una notte d'inverno, nelle strade deserte di una cittadina di mare, Veronica e Sara si incontrano e le loro vite cambiano inaspettatamente prospettiva. Segreti, bugie e paure accompagnano le verità più nascoste delle due donne.


Voto 5,5

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Tra un documentario e l’altro, Manfredi Lucibello debutta nel lungo con un thriller misterioso e notturno, incoraggiato e prodotto dai Manetti Bros., che di questi argomenti si alimentano.

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Una ragazza scappa nella notte di Forte dei Marmi, chiaramente spaventata: è Sara (Benedetta Porcaroli, in ascesa nel cinema italiano), giovane prostituta che pare inseguita, o almeno così si comporta. Le lacrime hanno sciolto il trucco ed il suo vestito preferito è strappato. Si guarda intorno, è convinta che qualcuno la stia inseguendo, ma nel lungomare di notte, in autunno, non c’è mai un’anima. Adesso però una macchina si sta avvicinando, scorge il volto rassicurante di una donna (Barbora Bobulova), per questo corre a fermarla e questa si presta fino a portarla in una villa, lussuosa con pavimento di marmo di Carrara, oggetti d’arte costosissimi. Perché mai? E perché è così solerte? Ma la casa è davvero sua? I sospetti che questa donna non sia passata di lì per caso sono tanti e infatti, poi, capiamo che sono addirittura fondati. Gli sviluppi lo dimostreranno.

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È un interessante schema basato sul confronto di due donne, ma se l’inizio sveglia non poco l’attenzione, il prosieguo affievolisce la tensione, dilungandosi in arzigogolati comportamenti e dialoghi che non portano ad esiti eclatanti. Il regista rivela pian piano il personaggio oscuro di una giovane che vende il corpo per il vuoto che la abita, per la mancanza di scopi importanti nella vita e quindi per noia e denaro, mentre l’avvocato è una donna dal doppio comportamento, complice dell’uomo (Alessio Boni) che sta dietro a tirare le fila.


 
 
 

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