Tutti i soldi del mondo (2017)
- michemar
- 2 apr 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 15 mag 2023

Tutti i soldi del mondo
(All the Money in the World) USA/Italia/UK 2017 thriller 2h12’
Regia: Ridley Scott
Soggetto: John Pearson (Painfully Rich: The Outrageous Fortune and Misfortunes of the Heirs of J. Paul Getty)
Sceneggiatura: David Scarpa
Fotografia: Dariusz Wolski
Montaggio: Claire Simpson
Musiche: Daniel Pemberton
Scenografia: Arthur Max
Costumi: Janty Yates
Michelle Williams: Abigail “Gail” Harris
Christopher Plummer: Jean Paul Getty
Mark Wahlberg: Fletcher Chace
Charlie Plummer: John Paul Getty III
Romain Duris: Cinquanta
Marco Leonardi: Saverio Mammoliti
Timothy Hutton: Oswald Hinge
Andrew Buchan: John Paul Getty Jr.
Giuseppe Bonifati: Giovanni Iacovoni
Maurizio Lombardi: il dottore
Andrea Piedimonte: Corvo
Nicolas Vaporidis: il Tamia“Chipmunk”
TRAMA: La storia del rapimento del sedicenne John Paul Getty III e il tentativo disperato di sua madre di convincere il nonno miliardario Jean Paul Getty a pagare il riscatto.
Voto 5

Nel 1973 a Roma viene rapito dalla 'ndrangheta il giovane John Paul Getty III, nipote del petroliere Jean Paul Getty, l'uomo più ricco del mondo in quel periodo. Mentre il nonno si rifiuta di pagare il cospicuo riscatto, la madre Gail è costretta dalle circostanze a fare squadra con FletcherChase, un ex negoziatore della Cia.

Ridley Scott, ovvero l’incostanza della qualità. Secondo me è proprio così perché il celebre regista, autore di tante opere diventate cult nel corso degli anni, ogni tanto si permette di sfornare film che non restano memorabili, proprio come questo. Forse ha fatto più clamore la sostituzione al volo di Kevin Spacey con Christopher Plummer (per le note vicende che lo riguardano) e conseguentemente l’uscita del film con tante curiosità – non ultima quella di vedere come è stato compiuto l’avvicendamento dal punto di vista tecnico, date le numerose sequenze già girate – che il film in se stesso. Il risultato è stato quello di vedere un’opera che se fosse stata firmata da altri sarebbe passata con molta meno attenzione mediatica. Anzi, è a causa di questo trambusto che si è parlato parecchio del film, che in sé non è nulla di speciale e direi addirittura confuso, frammentario e superficiale, recitato perfino non benissimo da alcuni. Principalmente irregolare.

La clamorosa storia del rapimento del rampollo di una ricchissima famiglia, quella di Jean Paul Getty, fu una notizia che si impadronì dei notiziari e dei giornali nei primi anni ’70 e il regista ce la racconta come un thriller con diversi colpi di scena, ma che non sono stati sufficienti, come non è bastato un eccellente cast a riempire il canestro della qualità. Devo dire anche che sono sicuro che la presenza di Kevin Spacey avrebbe dato maggiore spessore al personaggio del capostipite, nonostante l’età più adatta di Plummer, ma le cose sono andate come dovevano e il film è diventato quello che è: la mediocre vicenda incentrata su un uomo burbero, avaro e cattivo, che ricorda parecchio il malvagio del mondo delle fiabe.

Su tutti, comunque, emerge la recitazione del sostituto, un superbo Christopher Plummer, e in ogni caso in lingua originale va molto meglio della versione doppiata, che trovo davvero disastrosa.
Peccato, un’occasione mancata per me, ma non per le giurie che candidarono il film per qualche premio.

Riconoscimenti
Premio Oscar 2018:
Candidatura miglior attore non protagonista a Christopher Plummer
Golden Globe 2018:
Candidatura miglior regia
Candidatura miglior attrice in un film drammatico a Michelle Williams
Candidatura miglior attore non protagonista a Christopher Plummer
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