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Uno, due, tre! (1961)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 15 nov 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

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Uno, due, tre!

(One, Two, Three) USA 1961 commedia 1h44’


Regia: Billy Wilder

Soggetto: Ferenc Molnár (commedia teatrale)

Sceneggiatura: Billy Wilder, I.A.L. Diamond

Fotografia: Daniel L. Fapp

Montaggio: Daniel Mandell

Musiche: André Previn

Scenografia: Robert Stratil, Heinrich Weidemann


James Cagney: C.R. McNamara

Horst Buchholz: Otto Ludwig Piffl

Pamela Tiffin: Scarlett Hazeltine (Rossella nella versione italiana)

Arlene Francis: Phyllis McNamara

Lilo (Liselotte) Pulver: Ingeborg

Hanns Lothar: Schlemmer

Leon Askin: Peripetchikoff

Ralf Wolter: Borodenko

Peter Capell: Mishkin

Howard St. John: Wendell P. Hazeltine

Hubert von Meyerinck: conte Von Droste Schattenburg


TRAMA: Durante una vacanza a Berlino, Rossella nella versione italiana, figlia del grande capo della Coca Cola, si innamora di Otto, un giovane della Germania Orientale. MacNamara, il dirigente locale della multinazionale, cerca dapprima di dissuadere la ragazza, poi di convertire lui, comunista ortodosso, alle gioie del capitalismo.


Voto 7

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Berlino, negli anni ’60, con lo sviluppo industriale in piena espansione, era l’emblema della polarizzazione politica ed economica. Un microcosmo di quella situazione è la vita dell'americano C.R. MacNamara, noto come Mac ai suoi amici. È il capo delle operazioni della Coca-Cola a Berlino Ovest, anche se sente di meritare di essere il capo delle operazioni europee della multinazionale con sede a Londra. Sua moglie Phyllis vuole invece che trovi un incarico stabile nella sede centrale di Atlanta. Il suo staff di Berlino Ovest è ancora abituato a considerarlo con la mentalità, non del tutto cancellata nella mente, di come trattavano il capo assoluto durante la guerra, il Führer (basti osservare come scattano in piedi al suo ingresso in ditta). L'unica eccezione è la sua segretaria Ingeborg, che è l'ultima di una lunga serie di amanti segretarie. Lui, nel frattempo, sta lavorando a un accordo commerciale per far entrare la Coca-Cola nel mercato russo.

La sua vita va in tilt quando ospita Rossella Hazeltine, una festaiola diciassettenne viziata, figlia del suo capo di Atlanta, Wendell Hazeltine. A differenza della maggior parte delle tappe che ha fatto durante il suo viaggio in Europa, alla giovane sembra piacere Berlino Ovest e si ferma più a lungo del previsto. Il giorno in cui Mac scopre che i coniugi Hazeltine saranno a Berlino entro 24 ore per recuperare la loro figlia, scopre che lei ha addirittura sposato Otto Ludwig Piffl, un convinto comunista della Germania dell'Est. Mac ritiene che questo matrimonio rovinerà la sua carriera e fa tutto il possibile per sbarazzarsi di Otto una volta per tutte e cancellare ogni traccia del matrimonio dai libri ufficiali. Ma quando Mac scopre che Rossella è anche incinta, deve riconquistare Otto, il che è il compito più difficile che si sta imponendo, per renderlo, innanzitutto rispettabile agli occhi di Mr. Hazeltine. Nel frattempo, Phyllis ha le sue idee su ciò che è giusto e sbagliato nella vita di Rossella.

Come si nota siamo in piena bagarre da commedia, con un uomo sull’orlo della crisi di nervi e avvenimenti che vanno più veloci della luce. Un paradigma ideale per costruire un’opera divertente ad alto ritmo di trovate, proprio come piace a Billy Wilder, grande maestro di attori e di contesti tragicomici.

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Ma la particolarità, non solo scomoda ma anch’essa divertente, è una straordinaria coincidenza storica: in quelle settimane di lavorazione del set nella città tedesca si stava realizzando nientepopodimeno che… il Muro di Berlino! Il che comportò non poche difficoltà nel girare le scene e nei cambiamenti di copione per adeguarsi alla strana condizione.

In più la pellicola va ricordata per una delle ultime apparizioni del grande James Cagney, ormai al suo quart’ultimo film.

Ovviamente risultò un buonissimo successo, anche premiato.

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Riconoscimenti

1962 – Premio Oscar

Miglior fotografia

1962 – Golden Globe

Candidatura migliore commedia

Candidatura miglior attrice non protagonista per Pamela Tiffin


 
 
 

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