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Veloce come il vento (2016)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 19 mar 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 25 set 2024

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Veloce come il vento

Italia 2016 dramma 1h58’


Regia: Matteo Rovere

Sceneggiatura: Filippo Gravino, Francesca Manieri, Matteo Rovere

Fotografia: Michele D'Attanasio

Montaggio: Gianni Vezzosi

Musiche: Andrea Farri

Scenografia: Alessandro Vannucci, Mina Petrara

Costumi: Maria Cristina La Parola


Stefano Accorsi: Loris De Martino

Matilda De Angelis: Giulia De Martino

Paolo Graziosi: Tonino

Lorenzo Gioielli: Ettore Minotti

Roberta Mattei: Annarella

Giulio Pugnaghi: Nico De Martino

Cristina Spina: Assistente sociale

Rinat Khismatouline: Team Manager

Tatiana Luter: Eva


TRAMA: Nelle vene della famiglia De Martino scorrono da sempre olio motore e benzina. Preparano auto da corsa e crescono piloti da generazioni. Mario, il capofamiglia, sarà costretto a lasciare il posto alla giovanissima figlia Giulia, un talento eccezionale, affiancata dal fratello Loris, ex pilota quarantenne totalmente inaffidabile, ma con una straordinaria conoscenza di traiettorie e preparazione dei motori. Insieme saranno obbligati a tornare in pista e vincere, fuggendo dai loro demoni e imparando cosa significhi e quanto sia difficile essere una famiglia.


Voto 7


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Il segnale più bello e più importante che dà questo ottimo film è che con grande sollievo il cinema italiano ogni tanto ha quei sussulti di qualità e passione che fanno solo bene, in questo lungo periodo di sonnolenza artistica. L’idea di partenza al giovane regista Matteo Rovere gliela fornisce un vecchio meccanico, oggi scomparso, che gli aveva raccontato una storia di motori, quei motori così amati nella terra romagnola, ove ogni giovane sogna il rombo sulle due e quattro ruote.


Una storia sporca e passionale, con le unghie luride e con le mani sempre nere da olio e grasso, caratterizzata dall’amore per le corse e dal rapporto rovinato tra un fratello irrequieto e a volte irresponsabile e una sorella determinata, che sfoga la sua rabbia intima guidando nelle corse di provincia, senza mai sapere del domani. È lì che la giovane Giulia cerca anche di diventare grande nella vita, indipendente dai ricordi e dai legami familiari.


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La giovane è un’attrice debuttante che rivela molto della sua attitudine artistica e se lei se la cava egregiamente il vero scoop del film è la migliore prova d’attore di Stefano Accorsi, che finalmente può dare sfogo alla sua indole da overacting e costruire a tutto tondo un personaggio perfetto per le sue capacità: sembra uscito, molto maturato ovviamente, dalla pellicola di Ligabue che più o meno lo aveva lanciato anni fa. Il resto lo fa una eccellente partecipazione di Paolo Graziosi, nel ruolo del vecchio meccanico, e soprattutto una regia impeccabile che sfrutta al massimo la presenza fisica della giovane Matilda De Angelis e di Accorsi, girando un film che conquista pian piano, crescendo di sequenza in sequenza fino a farlo diventare una delle migliori opere degli ultimi anni.


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Tecnicamente, dal punto di vista delle corse, cuore della storia, il film è ammirevole, senza tanti trucchi tecnologici che lo avrebbero solo rovinato facendogli perdere quel senso artigianale che ricorda l'odore delle officine: infatti la realtà raffigurata in pista, il sudore dei piloti, i litigi sanguigni, le delusioni provate, le vittorie raggiunte sono così umane che si fa fatica a respirare, dato anche il ritmo infernale del film. Bravi tutti e la dimostrazione arriva dai numerosi premi ricevuti, che hanno riguardato un po’ tutti: gli attori, il montaggio, la fotografia, il sonoro, la sceneggiatura ineccepibile.

Bentornato, bel cinema italiano!


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Moltissimi i riconoscimenti, tra i quali:

David di Donatello 2017

Miglior attore protagonista a Stefano Accorsi

Migliore autore della fotografia

Miglior montatore

Miglior sonoro

Migliori effetti digitali

Miglior truccatore

Candidatura per il miglior film

Candidatura per il miglior regista

Candidatura per la miglior sceneggiatura originale

Candidatura per il miglior produttore

Candidatura per la migliore attrice protagonista a Matilda De Angelis

Candidatura per la migliore attrice non protagonista a Roberta Mattei

Candidatura per il miglior musicista

Candidatura per la migliore canzone originale (Seventeen)

Candidatura per il miglior costumista

Candidatura per il miglior acconciatore

Candidatura per il 3 Future Award

Nastro d'argento 2016

Miglior attore protagonista a Stefano Accorsi

Miglior montaggio

Premio Guglielmo Biraghi a Matilda De Angelis

Candidatura per la miglior fotografia



 
 
 

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