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Vera Cruz (1954)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 18 apr 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

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Vera Cruz

USA/Messico 1954 western 1h34’


Regia: Robert Aldrich

Soggetto: Borden Chase

Sceneggiatura: Roland Kibbee, James R. Webb

Fotografia: Ernest Laszlo

Montaggio: Alan Crosland Jr.

Musiche: Hugo Friedhofer

Scenografia: Alfred Ybarra

Costumi: Norma Koch


Gary Cooper: col. Benjamin Trane

Burt Lancaster: Joe Erin

Denise Darcel: contessa Marie Duvarre

Cesar Romero: marchese Henry de Labordère

George Macready: imperatore Massimiliano d'Asburgo

Sara Montiel: Nina

Ernest Borgnine: Donnegan

Morris Ankrum: gen. juarista Ramirez

Henry Brandon: cap. Danette

Charles Bronson: Pittsburgh

Jack Lambert: Charlie

Jack Elam: Tex


TRAMA: Finita la guerra di Secessione, Ben si reca in Messico dove lo scontro tra i rivoluzionari seguaci di Juarez e le truppe regolari agli ordini di Massimiliano d'Austria è cruento e spietato. Incontra il bandito Joe e con lui cerca di impadronirsi di una carrozza piena d'oro.


Voto 8

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In uno dei migliori western di sempre, che poi è uno dei migliori in assoluto di Robert Aldrich, lo schema classico del genere si ripresenta e viene esaltato da una coppia forse irripetibile del cinema di quegli anni. Gary Cooper e Burt Lancaster sono il colonnello Benjamin Trane, un ex ufficiale sudista che si sta dirigendo verso sud, verso il Messico che in quel periodo è alquanto agitato, e Joe Erin, il capo di un gruppo di sbandati della Guerra di Secessione che si prestano come mercenari al miglior offerente. Se le coppie antitetiche sono sempre state all’ordine del giorno lungo la frontiera americana, i due non possono essere più differenti di ogni immaginazione. Il primo idealista dal cuore tenero, l’altro rozzo e venale.

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Si incontrano in un luogo isolato e la distanza caratteriale tra i due la si misura immediatamente, dato che il cavallo di Trane è azzoppato ed Erin ne ha uno da vendere: la contrattazione è da uomini duri e quel primo sparo – per abbattere l’animale ferito – li definisce all’istante.

- Soffriva.

- Cuore tenero, eh?

- Solo per i cavalli.

- La prossima volta che spari fammi sapere a cosa miri.

- Lo farò se ne avrò tempo.

È il preludio di ciò che avverrà nel finale: non si sono amati al loro primo incontro e non si ameranno mai. Staranno insieme per convenienza, ognuno a modo proprio. Uno immusonito e pensoso, l’altro spavaldo con il sorriso a tutta bocca, esaltato dalla vivida fotografia del fido e mitico Ernest Laszlo. Sorriso che Burt Lancaster offrirà in altre tante occasioni.

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Siamo nel bel mezzo della guerra che oppone le truppe francesi, accorsi in soccorso dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo, alla schiera di ribelli messicani, e per convenienza i due uomini, che sono infallibili tiratori, assieme al resto della banda, accettano di scortare il viaggio di una nobildonna, la contessa Marie Duvarre a Vera Cruz. Ma durante il tragitto si accorgono che la carrozza su cui viaggia è troppo pesante rispetto a quello che doveva essere e intuiscono che è carica di oro. A questo punto tutto può succedere.

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Il western è un mondo duale per definizione e Trane ed Erin lo rappresentano alla perfezione tramite un regista che conosce molto bene il genere e il modo di raffigurare il mondo dei perdenti che si trovano sempre dalla parte sbagliata dove prima esplodono tensioni interne e poi trovano uno scopo comune, salvo regolare i conti alla fine.

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Memorabile alcune scene, tra cui quella della festa in cui i due arrivano e ognuno si comporta secondo il suo istinto, tra lo stupore dei militari e dei nobili e il sorriso smagliante di Burt Lancaster. Sequenze entusiasmanti ed iperreali che Robert Aldrich guida con grande mestiere, anticipando di qualche anno la violenza di Sam Peckinpah.

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Due caratteracci nella storia tratta dal romanzo di Borden Chase, una convivenza burrascosa sul set, anche tra Aldrich e Lancaster, nonostante l’idillio dei precedenti successi: lo stesso regista ammise di essersi più volte imposto sulle definizioni dei personaggi e le scene d’azione. Ma erano tre personaggi di grande rilievo e il risultato fu eccezionale, tanto che li porterà a collaborare ancora in seguito.


 
 
 

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