Viaggio sola (2013)
- michemar

- 8 feb 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 10 apr 2020

Viaggio sola
Italia 2013 commedia 1h35'
Regia: Maria Sole Tognazzi
Sceneggiatura: Ivan Cotroneo, Francesca Marciano, Maria Sole Tognazzi
Fotografia: Arnaldo Catinari
Montaggio: Walter Fasano
Musiche: Gabriele Roberto
Scenografia: Roberto De Angelis
Costumi: Antonella Cannarozzi
Margherita Buy: Irene
Stefano Accorsi: Andrea
Fabrizia Sacchi: Silvia
Gianmarco Tognazzi: Tommaso
Alessia Barela: Fabiana
Lesley Manville: Kate Sherman
Fausto Maria Sciarappa: Fabrizio
TRAMA: Irene è una quarantenne single, senza una famiglia e con un lavoro precario. Lavora come ispettrice di grandi alberghi ed è quindi costantemente in viaggio per far relazioni sulle strutture e valutarne gli standard. La sua vita felice procede senza intoppi fino a quando il suo ex fidanzato Andrea, divenuto il suo più grande amico, si ritrova a dover gestire, dopo una relazione durata poco tempo, una paternità improvvisa, coinvolgendola nei suoi dubbi e dilemmi esistenziali. In più il decesso di un'antropologa conosciuta nella spa di un hotel berlinese la precipita nel caos, disorientandola come i direttori che ammonisce.
Voto 6,5

Non nascondo che mi sono avvicinato al film con molto scetticismo: la solita commedia italiana (anche se lontana da quella sguaiata e ridanciana), il consueto personaggio nevrastenico e insicuro della solita Margherita Buy, la banale storiella per tenere su una pellicola ordinaria se non proprio inutile del panorama italiano. E invece no, sorpresa!
Una buona storia, ottimi interpreti in piena forma, perfino una fuori classe straniera che di nome fa Lesley Manville (bravissima e premiata in “Another year” di Mike Leigh).
La vera sorpresa rimane comunque un personaggio finalmente diverso per la brava Margherita Buy, la severa e inappuntabile ispettrice alberghiera che passa, a suo dire, il 90% della sua vita in viaggio – ovvio, da sola! – e negli alberghi di lusso controllandone la pulizia, la puntualità e l’efficienza del servizio, la gentilezza e la professionalità del personale. Quindi è la sua deformazione professionale che la porta ad essere anche nella vita troppo precisina e insopportabilmente esigente, da se stessa e dagli altri che circondano la sua vita.

Il suo ex Andrea (Stefano Accorsi) e la sorella Silvia (Fabrizia Sacchi) sono preoccupati per la sua vita troppo sradicata e senza affetti, ma lei è contenta così, monotonamente regolare e asociale. Tutto va avanti finché non si verifica un episodio che la sconvolge e che quindi finalmente la fa riflettere e guardarsi dentro, umanamente, cosa che non era mai successo nella sua vita. Si rende conto che lei è troppo gelida, mai affettuosa almeno nei momenti giusti, senza un ricordo da portare con sé, senza mai farsi apprezzare da chi le vuol bene.

So bene che i racconti, scritti o filmati, narrano spesso di ravvedimenti e di cambiamenti repentini nella vita a causa di un evento che agisce come un detonatore alla svolta, ma la vita è fatta così e spesso scrittori e registi si occupano di questi risvolti umani. Ma stavolta è ben raccontato da una regia (Maria Sole Tognazzi) puntale e ironica, sempre precisa e mai noiosa. Bravi tutti gli attori, in particolare ovviamente la Buy e, se ci fate caso rivedendolo, un perfetto Gianmarco Tognazzi con la sua tipica recitazione in sottrazione, quasi come per non dar fastidio e togliere la scena agli altri.
Buonissima commedia da salvare dalla stagione italiana fatta prevalentemente da commedie inutili.






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