Vicky Cristina Barcelona (2008)
- michemar

- 30 ago 2019
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 16 dic 2020

Vicky Cristina Barcelona
USA/Spagna 2008 commedia 1h36'
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Fotografia: Javier Aguirresarobe
Montaggio: Alisa Lepselter
Scenografia: Alain Bainée
Costumi: Sonia Grande
Javier Bardem: Juan Antonio
Rebecca Hall: Vicky
Scarlett Johansson: Cristina
Penélope Cruz: María Elena
Patricia Clarkson: Judy Nash
Chris Messina: Doug
Kevin Dunn: Mark Nash
Pablo Schreiber: Ben
Carrie Preston: Sally
TRAMA: Vicky e Cristina sono grandi amiche ma, ciononostante, hanno un approccio totalmente diverso verso l‘amore. Vicky è una ragazza molto posata ed è fidanzata con un ragazzo molto rispettabile. Cristina invece è sessualmente ed emotivamente disinibita ed è alla continua ricerca della passione travolgente. Quando lontani parenti di Vicky invitano le due ragazze a trascorrere un‘estate a Barcellona, le due accettano di buon grado per motivi diametralmente opposti.
Voto 7

Succede che Vicky e Cristina sono due amiche americane che si recano in vacanza a Barcellona (che Woody Allen decide di mettere nel titolo come fosse, e lo è, uno dei protagonisti della storia). Sono molto amiche ma poco sincronizzate, cioè con diversità di gusti e modi di interpretare e vedere la vita, e forse ciò è anche la differenza che le unisce. Succede che Vicky è fidanzatissima e prossima al matrimonio perché ama Doug, mentre Cristina non ha mai un partner fisso ed ha sempre relazioni instabili e ondivaghe. Arrivate in Spagna fanno conoscenza con Juan Antonio e se innamorano, in modo e tempi differenti, entrambe. Quest’ultimo riesce a stabilire una relazione intima con tutte e due, mentre lui è appena separato dalla ex moglie Maria Elena. La quale, pericolosa nella sua instabilità mentale, riesce a fare sesso anche con Cristina. Nel frattempo Vicky è in crisi con se stessa non essendo più certa del suo affetto per il suo prossimo marito. Ma nel contempo, la quasi matura signora Judy, che ospita a Barcellona le due ragazze, vede sbiadirsi i suoi sentimenti verso il marito Mark, ignaro e forse tradito.

Calma, calma, non è un intreccio di un thriller: è il solito incasinato Woody che ha scritto una delle solite storie incasinate che solo la sua mente sa partorire, storia che parte con donne non sull’orlo di una crisi nervosa ma pressappoco, donne che avendo due temperamenti molto diversi si ritrovano puntualmente ad ogni minima occasione – come passare la serata, se accettare un invito, che tipo di vino bere, fare o meno una gita – a discutere e a fare scelte non sempre omogenee. Sono amiche ma sanno anche fare a meno l’una dell’altra. E quando si innamorano dello stesso uomo, che come detto si offre a entrambe ma ha già avuto una vita matrimoniale disastrosa, le faccende si complicano ancor di più. E quando poi il promesso sposo Doug si precipita a Barcellona per cambiare i programmi, Woody trova terreno fertile per le sue situazioni ingarbugliate che tanto fanno simpatia ai suoi innumerevoli fans. Vicky è posata, non ama i rischi, ha paura di bere molto e perdere di conseguenza il controllo della situazione, vede il suo futuro ben solido e con una vita rassicurante, non farebbe mai le scelte che invece adotta Cristina. Cristina ama l’avventura, non sa bene cosa deve fare “da grande”, si innamora facilmente ma interrompe presto per un motivo e l’altro le varie relazioni, ama bere ma poi sta male per via di un’ulcera mai diagnosticata, accetta ogni tipo di invito e ci si butta a capofitto, godendo in anticipo delle sorprese.

Vi sembra un film per adolescenti in fase di crescita? Niente affatto! È un film solo apparentemente frivolo perché invece Woody ci parla ancora delle mille sfaccettature delle relazioni umane e soprattutto di quelle dell’amore. Perché chi vi racconta che l’amore può essere una cosa semplice si sbaglia: Woody ci dimostra che le insidie sono tante, che le occasioni si presentano di continuo e non tutti son capaci di resistere. Anzi anche le persone più serie e più oneste sentimentalmente spesso cadono nel trabocchetto che il dio dell’amore prepara. Inoltre è difficile che un amore possa durare più di tanto e lo dimostra anche una coppia che sembra così affiatata come quella di Judy e Mark. Poi, giusto per non far mancare nulla, il regista newyorkese vi aggiunge il pepe di una relazione tempestosa come quella tra Juan Antonio e Maria Elena, due persone che tanto si sentono attratte (anche fisicamente) altrettanto si odiano e si feriscono (anche fisicamente). La ricerca spasmodica del primo, che è sempre a caccia dell’avventura amorosa, che sa trasformare (o finge di) presto in una relazione fissa, è chiaramente e dichiaratamente una ricerca del doppione della seconda, di chi la possa ricordare meglio, che gliela ricordi ancora anche se sotto nuove spoglie. Perché lui in verità nel cervello non l’ha mai sostituita.

Insomma è una trama frenetica che porta sempre alla conclusione di quanto sia difficile portare avanti una storia d’amore anche se istituzionalizzata, anche se l’età è matura: forse sarebbe necessario e salutare non andare tanto per il sottile e accettare le cose così come vanno. Perché proprio a Barcellona? Beh, prima di tutto con la sua bellezza diventa stregante per far succedere quello che si vede nel film, le sue stradine, i suoi ristorantini, le musiche e le chitarre, i colori: tutto tanto lontano da quell’America che non si fa ripiangere, quell’America che Woody definisce, nel dialogo tra i protagonisti durante una gita in bici, “puritana e materialista”. Ennesima occasione che il regista sfrutta per gettare strali quando gli tocca parlare degli aspetti sociali del suo Paese, che lui giudica proprio con questi due aggettivi non certo positivi dal suo punto di vista.
Il film, anche se non sembra, è quindi un’attenta analisi del rapporto non solo di coppia quanto quello duraturo derivante dal vero matrimonio che non bisogna considerare come un toccasana o un rimedio alle vicissitudini di ognuno di noi. Amore & altri rimedi suonava il titolo di un altro film. Il matrimonio non è una passeggiata, è difficile tenerlo vivo e vitale, e l’insoddisfazione vince spesso. Ognuno di noi continua nella ricerca di se stessi e della verità. Guardiamo le due protagoniste: Christina continua a cercare il suo futuro ma scopre solo ciò che non vuole, come se stesse andando per esclusione. Vicky invece ha una certezza: le sue certezze e in fondo e nonostante tutto preferisce la sicurezza. Ecco perché tornando in America, con il solito Doug inconsapevole di tutte le avventure delle due donne, si ha la sensazione che Vicky e Cristina prenderanno due strade diverse. Rimarranno sicuramente amiche, ma con due “way of life” diverse.
Anche Woody (guai a chi denigra questo film, non fa ridere, non fa piangere, ma è intelligente) ha avuto vite diverse.






Commenti