What's Love? (2022)
- michemar

- 7 ago 2023
- Tempo di lettura: 3 min

What's Love?
(What's Love Got to Do with It?) UK 2022 commedia sentimentale 1h48’
Regia: Shekhar Kapur
Sceneggiatura: Jemima Khan
Fotografia: Remi Adefarasin
Montaggio: Guy Bensley, Nick Moore
Musiche: Nitin Sawhney
Scenografia: Tom Coates, Andrew Rothschild, Chris Stephenson
Costumi: Caroline McCall
Lily James: Zoe
Emma Thompson: Cath
Shazad Latif: Kazim
Sajal Ali: Maymouna
Shabana Azmi: Aisha Khan
Oliver Chris: James
Asim Chaudhry: Mo
Jeff Mirza: Zahid Khan
Iman Boujelouah: Yasmin Khan
TRAMA: Zoe e Kazim, trentenni e amici sin dall'infanzia, si incontrano dopo tanto tempo. Incuriosita dalla scelta di Kazim di sposarsi seguendo i riti tradizionali indiani, Zoe si propone di documentare le nozze del matrimonio. A poco a poco sorgono però dei dubbi: stanno seguendo la testa o il cuore? Allo stesso tempo, Zoe deve fare i conti con i problemi derivanti dai suoi appuntamenti rimediati online e con l'intrigante madre Cath.
Voto 6

Come trovi un amore duraturo nel mondo di oggi? Per la documentarista e appassionata di app di appuntamenti Zoe (Lily James), l’esistenza leggera e spensierata, in assenza di un rapporto solido con un uomo, induce allo sgomento della sua eccentrica madre Cath (Emma Thompson, che gigioneggia un po’ troppo). Per l'amico d'infanzia e vicino di casa di Zoe, Kaz (Shazad Latif), la risposta è invece seguire l'esempio dei suoi genitori e optare per un matrimonio combinato (o assistito, come piace chiamarlo lui e al mediatore pakistano che svolge questo compito) con una brillante e bella sposa del paese di origine della famiglia. Mentre Zoe vuole filmare per un documentario prodotto dai suoi amici il viaggio da Londra a Lahore per sposare la sconosciuta scelta dai suoi genitori e la festa che si terrà, è lì che la giovane inizia a chiedersi se potrebbe avere qualcosa da imparare da un approccio profondamente diverso alla ricerca dell'amore.

Nonostante qualche schermaglia scherzosa e a doppio senso tra Zoe e Kaz, memori della loro affettuosa infanzia, in cui si scambiarono anche un bacio che non hanno mai dimenticato, lei sta al gioco, soprattutto interessata a girare un filmato che possa avere successo. I colori, le sontuose feste, i balli, gli odori e l’allegria tutta orientale sono ingredienti utili alla realizzazione dell’opera e Zoe ci trova anche gusto, ma notare la felicità non totalmente sincera dell’amico la lascia perplessa: si intuisce presto quanto sia gelosa e si trattenga sempre nell’esternare a Kaz i suoi intimi sentimenti. Anche perché lui non le sembra molto entusiasta, pur manifestando soddisfazione per l’andamento delle cose. È evidente quanto stiano mentendo agli altri e a se stessi. Andrà a buon fine il matrimonio combinato? Zoe saprà superare la situazione e continuare la vita con poche regole affettive?
Scoprendo che i produttori del film sono gli stessi del celebre Love Actually - L'amore davvero, simpatica e roboante opera dai facili e intuibili sentimenti, si capisce immediatamente che sarà un film allegro e sentimentale dove l’amore, quello vero, che deve vincere ad ogni costo, trionfa per forza. Per giunta è una trama sufficientemente “telefonata”, dai risvolti prevedibili, con apparenti ostacoli che saranno superati affinché i sentimenti che rendono felici le persone vincano su tutti e tutto. I tutti sarebbero la famiglia tradizionale pakistana, il tutto sarebbe l’obbedienza del bel Kaz e il rispetto che lui ha per i genitori e la tradizione che non vuole sconvolgere. Potrebbe andare diversamente da ciò che il cuore comanda? Si tratta solo di capire quando e quali disavventure affettive indurranno i due a guardarsi bene in viso e capire che il destino era segnato sin da quando erano adolescenti e salivano sull’albero posto tra le loro abitazioni per stare da soli.
Il film si può definire facile e intuibile ma la piacevolezza e la simpatia lo rendono amico e si accetta benevolmente come il regista Shekhar Kapur (l’autore del film sul regno di Elizabeth e di Le quattro piume) abbia saputo coniugare il cinema di Mira Nair (basterebbe la scena in cui alcuni musicisti si scatenano in una via della città orientale, che ricorda Il fondamentalista riluttante) e quello sentimentale, da commedia facile, di Richard Curtis. Se c’è una carta vincente è sicuramente la coppia formata dalla brava Lily James - la cui maturazione è evidente (un’altra attrice dalla voce rotonda e ben conformata, uccisa dalle solite vocette del doppiaggio) – e dal bel ragazzone che è Shazad Latif, di origini pakistane, inglesi e scozzesi cresciuto a Londra. Una coppia, insomma, assortita e riuscita. A ciò è doveroso aggiungere la sceneggiatura di una donna esperta dell’ambiente, Jemima Khan, nobildonna inglese, giornalista, produttrice, attivista, filantropa, amica di Lady Diana, sposata per nove anni con il noto politico pakistano Imran Kahn: lei conosce quello che racconta e lo fa con l’adeguato rispetto verso i due mondi molto differenti che vengono coinvolti nel racconto.
Film facile? Sì. Intrattenimento sufficientemente sopportabile, lieto fine e tutti a casa. Anche perché, come si chiede il titolo originale, cosa c’entra l’amore? Che ci faccio con questo sentimento? Eh, ci si campa, possibilmente felici. Che è quello che noi tutti inseguiamo sin dal prima giorno dell’esistenza.


















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