L’amante (1992)
- michemar
- 12 mag
- Tempo di lettura: 2 min

L’amante
(L’amant) Francia/UK 1992 dramma 1h55’
Regia: Jean-Jacques Annaud
Soggetto: Marguerite Duras (romanzo)
Sceneggiatura: Jean-Jacques Annaud, Gérard Brach
Fotografia: Robert Fraisse
Montaggio: Noëlle Boisson
Musiche: Gabriel Yared
Scenografia: Hoang Thanh At
Costumi: Yvonne Sassinot de Nesle
Jane March: la ragazza
Tony Leung Ka Fai: il cinese
Frédérique Meininger: la madre
Arnaud Giovaninetti: Pierre
Melvil Poupaud: Paul
Lisa Faulkner: Helene Lagonelle
Xiem Mang: padre del cinese
Philippe Le Dem: professore di francese
Ann Schaufuss: Anne-Marie Strette
TRAMA: Una ragazzina quindicenne di origine francese nell’Indocina degli anni Venti conosce un ricchissimo e bellissimo cinese che ha il doppio dei suoi anni, e ne diviene l’amante. Lui l’ama sinceramente, mentre lei sembra solo attratta dal risvolto sessuale della relazione. Quando, per ordine della famiglia, l’uomo dovrà sposare un’altra donna e la ragazzina dovrà tornare in Francia, lei scoprirà le pene d’amore.
Voto 6

Tratta dal romanzo omonimo di Marguerite Duras, è un’opera che ha suscitato contrastanti reazioni e interpretazioni. Vi si parla di temi complessi come il desiderio, il conflitto tra ragione e sentimento, e la difficoltà della mente di accettare l’istintualità del desiderio.
Ambientato nell’Indocina Francese degli anni ‘30, il film segue la storia di una giovane ragazza francese e il suo rapporto puramente erotico con un ricco cinese, un incontro che segnerà profondamente entrambi.
La regia di Jean-Jacques Annaud è discretamente meritevole per la capacità di creare un’atmosfera intensa e coinvolgente, nonostante alcune critiche riguardo la fedeltà al testo originale e l’approccio alla narrazione.
La performance dei protagonisti, Tony Leung Ka Fai e Jane March, è stata particolarmente positiva per la capacità di trasmettere emozioni complesse senza parole, quasi come un omaggio all’impareggiabile In the Mood for Love.
Il film è certamente lo sguardo intimo e personale su una storia di passione e memoria, ma non si può non notare di essere eccessivamente patinato e di cercare di essere raffinato oltremodo, dimenticando l’emotività del rapporto d’amore che pure ha la il suo peso nel rapporto tra i due protagonisti senza nome.
Nella versione originale la voce narrante iniziale è di Jeanne Moreau e nella versione italiana di Deddi Savagnone.
Riconoscimenti
Premi Oscar 1993
Candidatura miglior fotografia
Premi César 1993
Miglior colonna sonora
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