La preda perfetta - A Walk Among the Tombstones (2014)
- michemar

- 7 set
- Tempo di lettura: 3 min

La preda perfetta - A Walk Among the Tombstones
(A Walk Among the Tombstones) USA 2014 thriller 1h54’
Regia: Scott Frank
Soggetto: Lawrence Block (Un’altra notte a Brooklyn)
Sceneggiatura: Scott Frank
Fotografia: Mihai Malaimare Jr.
Montaggio: Jill Savitti
Musiche: Carlos Rafael Rivera
Scenografia: David Brisbin
Costumi: Betsy Heimann
Liam Neeson: Matt Scudder
Dan Stevens: Kenny Kristo
Boyd Holbrook: Peter Kristo
Sebastian Roché: Yuri Landau
Mark Consuelos: Reuben Quintana
Ólafur Darri Ólafsson: James Loogan
Adam David Thompson: Albert
Danielle Rose Russell: Ludmilla “Lucia”
Brian “Astro” Bradley: TJ
Laura Eveliina Birn: Leila Anderssen
TRAMA: Matt Scudder, ex poliziotto di New York alcolizzato e perseguitato dai rimorsi, è costretto controvoglia ad aiutare un trafficante di eroina e suo fratello a rintracciare i due uomini responsabili di una serie di rapimenti e brutali omicidi di mogli di trafficanti di droga. Trasformatosi in detective privato senza alcuna licenza e deciso a operare al di là dei limiti imposti della legge, Matt riceve l’aiuto fondamentale del diciassettenne artista senzatetto TJ.
VOTO 6

Liam Neeson abbandona i panni dell’eroe vendicatore per calarsi in un ruolo più tormentato e ambiguo. Diretto da Scott Frank, già sceneggiatore di successi come Minority Report e Out of Sight - Gli opposti si attraggono, il film si distingue per il suo tono cupo e disturbante, privo di speranza e per una narrazione che rifugge ogni forma di consolazione.

Neeson interpreta Matt Scudder, ex poliziotto di New York e ora investigatore privato non autorizzato. Segnato da un tragico evento che lo ha spinto all’alcolismo e poi alla sobrietà, è un uomo alla deriva, in cerca di redenzione in un mondo che non ne offre. Quando viene contattato da Kenny Kristo (Dan Stevens), un narcotrafficante la cui moglie è stata brutalmente uccisa dopo un rapimento, accetta di indagare sui responsabili: due sadici assassini che non sembrano intenzionati a fermarsi.

Il film si svolge nel 1999, sullo sfondo dell’ansia per il millennio e con un’atmosfera da fine dei tempi. Non è un action convenzionale: la violenza è disturbante, soprattutto nei confronti delle donne, e la tensione cresce lentamente, in un crescendo di inquietudine. Non ci sono battute ad effetto né momenti di leggerezza, diventando un noir puro, che guarda senza filtri negli abissi dell’animo umano.

L’attore protagonista offre una performance intensa e contenuta, lontana dai suoi consueti personaggi: un uomo spezzato, che affronta il male senza illusioni. Il cast di supporto include appunto Dan Stevens (noto per la serie TV Downton Abbey), David Harbour e Boyd Holbrook, tutti efficaci nel delineare personaggi ambigui e tormentati.

Non mancano alcune imperfezioni: flashback che spezzano il ritmo, sottotrame poco sviluppate (come quella del giovane TJ), e una voce fuori campo finale che risulta forzata. Tuttavia, la scelta di Scott Frank di non edulcorare nulla è coraggiosa e coerente. Il film non cerca di piacere a tutti, ma di raccontare una storia dura con onestà.

Di conseguenza è un’opera che non fa sconti, non è per tutti, ma chi apprezza il noir più autentico troverà un film solido e profondamente umano. Un viaggio tra le tombe, dove la redenzione è solo un’illusione e la giustizia non è mai pulita. Thriller che si distingue per la sua atmosfera cupa e la tensione costante, un omaggio ai polizieschi degli anni ‘70. La regia di Scott Frank, abile nel raccontare storie di uomini disperati e soli, si fonde con una New York grigia e spettrale che diventa quasi un personaggio a sé. Liam Neeson offre una performance che ricorda i grandi detective del passato, in una pellicola che, nonostante alcuni difetti, rimane coerente con le sue premesse e non tradisce le aspettative.






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