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Parigi, 13Arr. (2021)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 17 nov 2022
  • Tempo di lettura: 8 min

Aggiornamento: 13 gen

Parigi, 13Arr.

(Les Olympiades, Paris 13e) Francia 2021 dramma 1h45’


Regia: Jacques Audiard

Soggetto: Adrian Tomine (graphic novel)

Sceneggiatura: Céline Sciamma, Léa Mysius, Jacques Audiard

Fotografia: Paul Guilhaume

Montaggio: Juliette Welfling

Musiche: Rone

Scenografia: Mila Preli

Costumi: Virginie Montel


Lucie Zhang: Émilie Wong

Makita Samba: Camille Germain

Noémie Merlant: Nora Ligier

Jehnny Beth: Louise (Amber Sweet)

Camille Léon-Fucien: Éponine Germain

Océane Cairaty: Stéphanie

Anaïde Rozam: Leïla

Pol White: padre di Camille

Geneviève Doang: Karin


TRAMA: A Parigi, nel 13° distretto, Emilie vive in un appartamento di sua nonna e subaffitta una stanza a Camille, insegnante di lettere, con il quale ha una storia di sesso che però non decolla, come lei invece vorrebbe. Intanto Nora fa ritorno all'università, che aveva lasciato anni addietro, ma a una festa dove indossa una parrucca bionda qualcuno la scambia per una cam girl. Finirà per incontrare Camille e avere una storia con lui, ma al tempo stesso inizia una amicizia virtuale proprio con Amber, la cam girl con la quale era stata scambiata.


Voto 7


Il titolo originale indica e circoscrive un luogo ben preciso di Parigi, Les Olympiades, che è un quartiere residenziale situato nel XIII distretto della città, composto da torri ognuno delle quali porta, in ricordo dei Giochi olimpici invernali di Grenoble del 1968, il nome di città olimpiche come Anversa, Atene, Cortina, Helsinki, Londra, Città del Messico, Sapporo e Tokyo mentre le strade hanno nomi di discipline olimpiche: rue du Javelot, rue du Disque, e così via. Con l’indicazione del luogo nel titolo Jacques Audiard intende immediatamente portarci nell’ambiente e fra la gente che vi abita, essendo un quartiere piuttosto originale, variopinto, vivace, socialmente e culturalmente misto. E lo fa con un piano-sequenza iniziale tramite una panoramica notturna brulicante di luci e di grande effetto. Difatti i personaggi del film vivono e si incrociano lì. Ma non solo: secondo le intenzioni del regista, il termine "olympiades" vuole riconduci sia all'idea delle conquiste sportive sia alla vita amorosa dei personaggi, anch’essa caratterizzata dalla discontinuità e da accoppiamenti e distacchi tra le quattro persone su cui gira la trama. E che sorta di personaggi!



I protagonisti sono quattro ma principalmente la trama si accentra su tre di loro, ognuno con caratteristiche caratteriali e propensioni sociali molto differenti, anche per estrazione e storia personale e familiare.

ÉmilieWong (Lucie Zhang, una bellissima sorpresa) è una giovane ragazza francese di origine cinese di almeno terza generazione, che abita nel bell’appartamento posto al 20.o piano di una delle torri, dove non paga l’affitto dato che è di proprietà della nonna ricoverata in ospedale malata di Alzheimer, tanto malandata da non riconoscere più la nipote. La quale, pur se laureata in Scienze Politiche, preferisce sbarcare il lunario (tanto l’affitto non lo paga) facendo lavori saltuari, tra l’altro con poco impegno e scarsa voglia. Ora è la dipendente di un call center ma dopo alcune telefonate condotte, diciamo eufemisticamente, fuori dai canoni previsti, viene licenziata su due piedi. Come rimediare? Affittando una camera. È una ragazza sveglia, intelligente e molto carina che non disdegna il sesso anche occasionale, fino al punto che, se il primo a presentarsi per la stanza libera è un giovanotto di colore a cui dichiara immediatamente che non si deve fare illusioni di avere a che fare con una ragazza facile, la prima notte è già nel suo letto. Senza alcuna pretesa da parte di entrambi.



L’affittuario è Camille (Makita Samba), non una ragazza come può immaginare Émilie sentendo il nome al telefono, ma un giovanottone di colore di bella presenza che insegna lettere al liceo. Anche lui premette alla donna che il fatto di fare sesso con lei non lo può far sentire impegnato più di tanto e così i due conducono una vita con due percorsi ben separati e indipendenti, anche se, una volta scesa la notte, il richiamo erotico è più che mai vivo e i loro incontri sono puntuali e intensi. Più volte si stuzzicano a vicenda chiedendosi se provano qualcosa che assomigli ad un sentimento e si scherniscono prontamente, ma è innegabile quanto la loro relazione non sia solo un atto fisico, anzi lei comincia ad avvertire un certo senso di gelosia (sentimento mai provato prima) vedendo l’altro non impegnarsi più di tanto nel loro rapporto personale. Come è anche evidente quanto invece lei amerebbe sentire l’altro più legato.



Tempo dopo, quando il rapporto, fino allora solo fisico, si logora e Camille abbandona non solo l’appartamento ma anche l’insegnamento – deluso dal sistema scolastico francese - per buttarsi nella mischia delle agenzie immobiliari rilevando l’ufficio di un amico, si affaccia il terzo personaggio, Nora (Noémie Merlant), una bella ragazza bianca che da Bordeaux è fiondata a Parigi per riprendere gli studi giuridici nell’Università di Tolbiac poco distante dall’edificio dove abita proprio Émilie, che intanto si era rimessa alla ricerca di un nuovo lavoro e di un nuovo inquilino. E il destino vuole che la camera vada infatti a Nora (condotta lì proprio da Camille), felice della scelta e del ritorno agli studi preferiti. L’atmosfera studentesca e le nuove amicizie la soddisfano parecchio ma tutto va a gambe all’aria una sera, in una discoteca dove si reca truccata, con abiti provocanti e con una parrucca bionda e incontra colleghi di studio che la scambiano per una nota star dei siti porno, dove furoreggia appunto una certa Amber Sweet (Jehnny Beth), una cam girl che si esibisce a pagamento on line. Le profferte erotiche e provocatorie che subisce dai maschietti, non intuendo l’equivoco non conoscendo la donna sexy a cui alludono, la sconvolgono fino a costringerla ad abbandonare immediatamente gli studi. Che fare adesso a Parigi? La soluzione è cercare un’occupazione nel ramo che conosce bene avendolo praticato nella città di origine: quello immobiliare. L’incontro casuale con Camille e la sua agenzia diventa l’opportunità da cogliere al volo. Si fa assumere, dà vigore e rilancio agli affari stantii e l’amicizia con l’ormai ex professore si trasforma ben presto in un rapporto intimo che prima la fa esitare e poi vi si getta con tutto il corpo. Camille sfrutta ancora una volta l’attrazione che sentono le donne verso di lui ma con Nora è tutto più difficile. Questa non è un corpo che vibra come quello di Émilie, lei ci prova con impegno ma scopre che l’orgasmo è un obiettivo che forse non ha mai raggiunto in vita sua. Il mancato pieno godimento del rapporto sessuale la spaventa e la fa allontanare dal suo amico e datore di lavoro.



La svolta la troverà cominciando a frequentare on line AmberSweet (il quarto personaggio importante), decisione presa per la curiosità di mettersi in contatto con chi pareva le rassomigliasse. La cam girl, che in realtà si chiama Louise, prima si incuriosisce per il fatto che la sua nuova cliente è una donna che non vuole vederla esibire ma cerca compagnia e comprensione, poi la invita a chiamarla su Skype per poter parlare meglio, conoscersi più approfonditamente e offrirle sincera amicizia.



È un concerto da camera e da arrondissement per quattro strumenti in tonalità sociale ed erotica, scritto dalla casualità, che fa crescere gli individui, con un trait d'union rappresentato da Camille, il quale ha fatto da sponda tra due donne e poi le ha fatto conoscere, che ha dato vita nuova a Nora, che ogni tanto rincontra ed invita la franco-cinese per cortesia e perché, in fondo, non l’ha mai dimenticata. La facilità con cui si insinua nelle lenzuola femminili lo allontana da qualsiasi legame fisso e soprattutto sentimentale e per chi intimamente, come lei, lo ama sa quanto sia arduo conquistarlo e tenerlo legato a sé. Solo quando muore la nonna il citofono di Émilie le porterà all’orecchio il suono della frase che attende da tempo, mentre anche Nora capirà meglio qual è la sua strada e per arrivare a questo ambito traguardo deve ringraziare la gentilezza e le premure di Louise. Tutto si compie, come un racconto di formazione, dove quattro persone adulte ma non ancora mature trovano la stella polare.



In un sorprendente (per il regista) bianco e nero, interrotto solo per un attimo per inquadrare al di là dello schermo del computer una ragazza che si offre per una somma di euro a tempo fisso, è possibile scoprire quanto stupisca questo tipo di soggetto in mano a Jacques Audiard, che, da autore tosto, ha sempre trattato ben altri argomenti. Sarebbe però un errore ritenere questo film lontano dalle sue idee. Non sarebbe stato pienamente nelle sue corde se non avesse intravisto un tema che lo interessava. Infatti, come nelle altre occasioni, i suoi personaggi crescono e imparano la vita e se stessi tramite le loro esperienze e i loro errori: “Sono giovani sì ma non più adolescenti. I quattro personaggi principali sono giovani adulti, già dotati di esperienza, che si incontrano e si amano. Hanno tutti una loro esistenza sociale e non sono fuori dal mondo. Tre sono trentenni che hanno già incontrato difficoltà a trovare un alloggio e/o un lavoro, che stanno attraversando una crisi vocazionale, che non riescono ad assestarsi in amore o sessualmente, che cambiano vita quando arrivano al punto di divenire autonomi.” come dice lo stesso Audiard. Il personaggio di Camille è già disilluso dal sistema scolastico. Nora riprende gli studi a Parigi dopo un passato familiare doloroso. Dopo aver studiato a lungo, Émilie sceglie, all'apparenza volutamente, di lasciarsi portare da un piccolo lavoro all'altro. Amber Sweet, o Louise che sia, sta per attraversare lo specchio per la prima volta. Insomma, nella fattispecie, tutti i personaggi sperimenteranno la disillusione, ma in senso positivo perché erano loro stessi che si illudevano, si stavano ingannando. Le esperienze che faranno apriranno i loro occhi su ciò che sono veramente, ciò che vogliono e ciò che amano davvero. La loro vita è, in tono chiaramente minore, disperata come gli antieroi di Il profeta, di Dheepan - Una nuova vita, di Un sapore di ruggine e ossa, di Tutti i battiti del mio cuore, di Sulle mie labbra e via dicendo. Vedendo il film con attenzione si scopre, quindi, che è sempre e ancora il cinema di Jacques Audiard, che mostra il sesso per quello che è e senza censura (pur sempre ancora filmabile, dato che ancora oggi si permette il nudo femminile integrale, raramente quello maschile), è sempre il suo cinema fatto di personaggi che si agitano, di inquadrature spietate e rivelatrici, di geometria sociale.



Una grande e attesa regia, verrebbe da definirla inappuntabile, che fa vivere lo spettatore la visione di un racconto intenso, vivo, come tutti i suoi film, ma la mano della bravissima Céline Sciamma si vede tutta: l’autrice del meraviglioso Ritratto della giovane in fiamme ha messo tanto di suo, della sua sapiente scrittura nella sceneggiatura (scritta a sei mani) recitata molto bene dai quattro principali attori, a cominciare da Lucie Zhang dotata di una sorprendente sicurezza interpretativa, di atteggiamenti da attrice consumata, a cui il regista regala bellissimi primi piani; per seguire poi con l’eccellente Noémie Merlant, già portata in paradiso dalla regista francese proprio in quel film; ma anche l’ottimo Makita Samba fa una bella impressione con la sua spavalda recitazione. Tutti e quattro, comunque, sono i giusti attori per le giovani donne e il giovane uomo di un magnifico film pulsante, sono assetati di vita, cercano il loro posto nel mondo, senza l’ansia di fuggire se non dai posti sbagliati. Essi si cercano si amano si lasciano e si ritrovano. Com’è giusto che sia.

Mentre Jacques Audiard è sempre Jacques Audiard. Lunga vita a lui.


Riconoscimenti

Premio César 2022

Candidatura per la migliore promessa femminile a Lucie Zhang

Candidatura per la migliore promessa maschile a Makita Samba

Candidatura per il miglior adattamento

Candidatura per la migliore fotografia

Candidatura per la migliore musica da film

Premio Lumière 2022

Candidatura per il miglior regista

Candidatura per la migliore promessa femminile a Lucie Zhang

Candidatura per la migliore promessa maschile a Makita Samba



 
 
 

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