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Sopravvissuto - The Martian (2015)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 6 mar 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 25 set

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Sopravvissuto - The Martian

(The Martian) USA, UK 2015 fantascienza 2h24'


Regia: Ridley Scott

Soggetto: Andy Weir (L'uomo di Marte)

Sceneggiatura: Drew Goddard

Fotografia: Dariusz Wolski

Montaggio: Pietro Scalia

Musiche: Harry Gregson-Williams

Scenografia: Arthur Max

Costumi: Janty Yates


Matt Damon: Mark Watney

Jessica Chastain: Melissa Lewis

Kristen Wiig: Annie Montrose

Jeff Daniels: Teddy Sanders

Michael Peña: Rick Martinez

Kate Mara: Beth Johanssen

Sean Bean: Mitch Henderson

Sebastian Stan: Chris Beck

Donald Glover: Rich Purnell

Chiwetel Ejiofor: Vincent Kapoor

Mackenzie Davis: Mindy Park


TRAMA: L'equipaggio della missione Ares 3 sul suolo di Marte si trova nel mezzo di una tempesta che non lascia scampo. Il botanico Watney viene colpito da un detrito: credendolo morto, il comandante Lewis ordina alla squadra di abortire la missione e tornare sulla Terra. Ma Watney è vivo e, mentre cercherà di prolungare il più possibile la sua sopravvivenza sul Pianeta Rosso, la Nasa ricorrerà a ogni stratagemma per provare a riportarlo a casa.


Voto 6,5


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Immagina di essere bloccato su Marte. Da solo. Senza possibilità di comunicare con la Terra. E con scorte di cibo che bastano appena per qualche settimana. Ecco, questo è l’inizio del film che riesce a trasformare una situazione disperata in una storia piena di speranza, ironia e ingegno.


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Mark Watney (interpretato da Matt Damon) è un astronauta che, dopo una tempesta di sabbia, viene creduto morto e abbandonato dalla sua squadra su Marte. Ma lui è vivo. E non ha nessuna intenzione di morire. Con l’intelligenza di un botanico e la pazienza di un ingegnere, comincia a “colonizzare” il pianeta rosso: coltiva patate usando il suo stesso fertilizzante, ripara attrezzature, trova modi creativi per comunicare con la NASA. Il tutto condito da una buona dose di sarcasmo e battute che lo rendono incredibilmente umano.


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Il bello di questo film è che non punta tutto sull’azione o sugli effetti speciali (che comunque ci sono e sono spettacolari), ma sulla capacità di adattarsi. Watney non è un supereroe, ma una persona normale con una mente brillante e una playlist anni ’70 che lo accompagna nei momenti più duri. La sua lotta per la sopravvivenza è fatta di piccoli successi e grandi fallimenti, e questo lo rende ancora più vicino a noi. È come immaginarlo un Robinson Crusoe spaziale


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La musica è un altro elemento che rende il lavoro di Ridley Scott molto particolare: invece di suoni epici e drammatici, ci troviamo a ballare con Hot Stuff di Donna Summer mentre l’astronauta cerca di non morire di fame. È un contrasto che funziona, perché ci ricorda che anche nei momenti peggiori, l’umorismo può essere una forma di resistenza. Dietro le formule e le soluzioni tecniche, c’è un messaggio forte: la collaborazione. Mentre Watney lotta su Marte, sulla Terra scienziati, ingegneri e astronauti si uniscono per salvarlo. È una celebrazione dell’intelligenza collettiva, della tenacia e della fiducia nel prossimo.


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È un film che parla di scienza, ma anche di umanità, che riesce a essere leggero e profondo allo stesso tempo. Ti fa sorridere, pensare e lascia con una sensazione positiva: anche quando tutto sembra perduto, perché pare che ci sia sempre una possibilità. Basta avere un po’ di scienza, un po’ di coraggio e magari qualche patata.



Accolto molto bene dalla critica in generale e riscuotendo diversi premi e nominations importanti, si può definire un film di fantascienza con un forte accento di "scienza", materia adatta alle mani di Ridley Scott. Anche se siamo lontanissimi dalle invenzioni narrative di uno che seppe sconvolgerci con Blade Runner e Alien, per non parlare di quel film che preferisco su tutti, I duellanti è un buonissimo film che si riesce ad apprezzare maggiormente se in versione originale.


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Va però dato il merito giusto, essendo un'opera più profonda di quello che può dare un primo sguardo: Marte è davvero un pianeta inospitale e ci vuole tutta l'intelligenza e la scienza del "sopravvissuto" per tentare di cavarsela in una situazione davvero estrema. Negli immensi scenari che ricordano il Lawrence d'Arabia, è come una replica di un viaggio impossibile, come Ulisse o Robinson Crusoe, dove l'astronauta diventa uno di noi, uno per cui è impossibile non fare il tifo.


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Scenografia spettacolare, tantissimi attori di gran nome, avventura a piene mani, ma durata forse eccessiva e da parte mia un pizzico di delusione perché certamente Ridley Scott può far di meglio, o almeno era in grado di farlo quando era più giovane.


Il merito maggiore, in un cast “stellare” – è proprio il caso di dirlo - va dato senza dubbio ad un efficacissimo Matt Damon, che per lunghi tratti è da solo sullo schermo come in un one-man-show.


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Riconoscimenti

2016 – Premio Oscar

Candidatura per il miglior film

Candidatura per il miglior attore protagonista a Matt Damon

Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale

Candidatura per la miglior scenografia

Candidatura per i migliori effetti speciali

Candidatura per il miglior sonoro

Candidatura per il miglior montaggio sonoro

2016 – Golden Globe

Miglior film commedia o musicale

Miglior attore in un film commedia o musicale a Matt Damon

Candidatura per la migliore regia



Commenti


Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

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