The Wasp (2024)
- michemar
- 14 minuti fa
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The Wasp
UK/USA/Finlandia/Canada 2024 thriller 1h36’
Regia: Guillem Morales
Soggetto: Morgan Lloyd Malcolm (testo teatrale)
Sceneggiatura: Morgan Lloyd Malcolm
Fotografia: John Sorapure
Montaggio: Ryan Morrison, Joe Randall-Cutler
Musiche: Adam Janota Bzowski
Scenografia: Elizabeth El-Kadhi
Costumi: Saffron Cullane
Naomie Harris: Heather
Natalie Dormer: Carla
Dominic Allburn: Simon
TRAMA: Heather cerca Carla dopo anni che non si parlano per presentarle una proposta davvero inaspettata che potrebbe cambiare le loro vite per sempre.
VOTO 6,5

Strano film, quello di Guillem Morales, regista e sceneggiatore spagnolo più che altro noto per il buon Con gli occhi dell’assassino: inizia come un dramma di coppia, evolve in un incontro tra due vecchie conoscenze femminili sempre mal sopportate sin dai tempi della scuola, attraversa una lunga parte mediana fitta di dialoghi che rasenta la noia e l’abbandono del pubblico, si incrina in un dibattito che alza di parecchio la tensione e incuriosisce, termina con un gran colpo di scena. Non l’avrei mai detto fino ad oltre la metà della visione, perché stavo commettendo l’errore di spegnere l’interesse.
L’elegante Heather (Naomie Harris) è sposata con Simon (Dominic Allburn) ma immediatamente si nota che l’armonia non abita nella loro ricca casa di Bath a non molti chilometri da Bristol: litigi, sguardi poco amorevoli, lui che esce tutte le sere con gli amici e chissà, lei nervosa che teme di essere tradita. Non hanno figli e questo è di sicuro uno dei motivi per cui l’idillio giovanile si è spento ben presto e ha lasciato attriti che nessuno dei due prova a migliorare. Anzi, se ne trae la conclusione che gravidanze non ne arrivano proprio perché il loro è un legame scemato fino ad ignorarsi. Poi, invece, scopriremo che le cause sono ben altro e molto più gravi dal punto di vista psicologico.
Stando quindi molto sola, la donna ha modo di riflettere sulla sua vita e sul modo di raddrizzarla, ma mai come lo spettatore potrebbe immaginare. Infatti, si pone lo scopo di andare a trovare la sua vecchia compagna di scuola Carla (Natalie Dormer) che vive tutt’altra esistenza: sempre trasandata, è sposata con un uomo parecchio più grande sempre seduto in poltrona (malato? disoccupato e senza voglia di cercar lavoro?), già madre di tre figli e di un quarto in arrivo, pronto nella sua evidente pancia pronunciata. Fa la cassiera in un supermercato del quartiere e non è di certo la più cordiale delle colleghe. L’eufemismo sta a spiegare che di norma è sgarbata e impaziente, di poche parole e per nulla gentile con le vecchiette che di solito vogliono scambiare due chiacchiere con le commesse. La ricca donna l’aggancia dicendo che le fa piacere rivolgerle la parola dopo tanto tempo ed ognuna espone, una spiegando calma, l’altra con atteggiamento aggressivo e poco civile – anche per evidente invidia -, come sono andate le cose da quando non si sono più scambiate una parola, praticamente dalla fine della scuola.
La motivazione per cui Heather è andata a cercare l’altra è una proposta, che non tarda ad arrivare e spiazza Carla e noi che assistiamo, una proposta che nessuno può aspettarsi, ma generata (non giustificabile) dalle condizioni differenti delle due. Una è benestante e senza prole, l’altra è disperata perché squattrinata e presto con sei bocche da sfamare. Due galassie distanti che però hanno avuto un punto di contatto violento a causa di bullismo giovanile forse anche dettato da razzismo (Carla è bianca, Heather nera), che il regista fa evidenziare anche dai differenti accenti pronunciati, di cui uno è più sguaiato e volgare, l’altro è più educato e colto. La proposta è che, se Carla uccide Simon, avrà una ricompensa di varie decine di migliaia di sterline: una si libera del marito, l’altra dei suoi problemi di sopravvivenza.
Rifiuto scandalizzato, ripensamento, trattative migliorative da fare nella bella casa, dove però la situazione precipita in un altro tipo di chiarimento e di vendetta, perché il trascorso tra le due è stato alquanto spiacevole per Heather, rimasta segnata psicologicamente per sempre e bloccata nel sesso. The Wasp, la vespa, quella che insinua un proprio uovo in una tarantola, una delle più pericolose, il falco tarantola, la vespa che cresce mangiando il ragno dall’interno verso l’esterno evitando qualsiasi organo importante. Il che significa che la vittima rimane in vita e la giovane e nuova vespa al termine del processo striscia fuori dall’addome della tarantola, lasciandola morire.
Ciò che succede in questo lungo colloquio era imprevedibile per noi ma perfettamente pianificato da Heather che così si rivela nella sua piena personalità, spiegando anche quali metodi social tecnologici astuti ha escogitato per spiare il privato sia dell’amica/nemica che del marito e per mettere a nudo le loro debolezze. Sorpresi? Nulla in confronto a come evolverà la storia e addirittura insignificante rispetto al finale: scioccante! da annichilire! Finale definibile tra giustizia per tutti e tutti giustiziati.
Tratto da un soggetto teatrale dello sceneggiatore Morgan Lloyd Malcolm (caratteristica che si evidenza fortemente nella lunga fase intrattenuta nella casa e nel fatto che i personaggi sono sostanzialmente due più uno), è molto più di un semplice thriller psicologico essendo o diventando l’esplorazione viscerale del trauma, della vendetta e della fragilità umana, tutta al femminile. Ne scaturisce un dramma talmente teso che può frantumarsi da un momento all’altro e si dipana con vari flashback, che, come al solito, spiegano molte cose e perché quelle due ragazzine sono diventate queste due donne oggi.
Oggi, Heather, elegante ma tormentata, nasconde una rabbia e un dolore profondi. Naomie Harris la interpreta come una donna al limite della rispettabilità borghese. Carla, interpretata da Natalie Dormer, è spontanea e provata dalla povertà, con una fisicità autentica. Il loro brutale confronto è carico di tensione, è dinamiche di potere invertite e oscillazioni tra empatia e repulsione. Le attrici offrono uno scontro verbale e psicologico intenso, in cui nessuna delle due è completamente innocente o colpevole. La loro relazione è complessa, segnata da abusi, sogni infranti e identità distrutte. Chissà tra le due chi sia davvero la vespa metaforica.
Film che non prova neanche lontanamente a compiacere il pubblico, anzi lo mette alla prova, quella prova che stavo abbandonando, e sarebbe stato un errore.
Mai sottovalutare il male che può fare una vespa come questa, pronta a colpire.
Intanto, applausi per le due notevoli interpreti, Naomie Harris e Natalie Dormer, bravissime.
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